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Perchè il latte non raggiungerà i 50 centesimi

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  • Perchè il latte non raggiungerà i 50 centesimi

    Come piace a molti adolescenti, anche a me piace andare controccorrente, se ce ne sono buone ragioni.

    Negli ultimi mesi, frequentando importanti allevatori della zona di Cremona e non solo, alcuni dei quali avente parte attiva nelle varie organizzazioni di allevatori, ho ascoltato la notizia del prossimo innalzamento delle quote latte. E non sono opinioni di piccoli allevatori, ma di persone che da generazioni masticano zootecnia e hanno centinaia di capi in lattazione, con enorme esperienza nel settore. Nell'ambiente della fiera tra gli allevatori continua a circolare la stessa opinione, eppure a me sembra una vana speranza, pronto, come tutti coloro che fanno pronostici, a fare ammenda nel caso venissi smentito.

    Fra gli addetti ai lavori si pensa invece che accadrà semmai l'opposto e in alcuni casi è già accaduto: dai 42 centesimi al litro, una chimera fino a qualche tempo fa per alcuni, si è passati ai 40 centesimi

    Il mercato europeo sta subendo una forte contrazione, ciò che succede nelle borse quotidianamente ne è la prova. La microrealtà della zootecnia italiana non è esente dal mutamenti macroeconomici e presto verrà investita dalla crisi incipiente. L'est è il futuro, il selvaggio est, wild est! Regole meno ferree, ma economie che producono a prezzi più vantaggiosi. Per questo molte aziende del settore stanno strizzando l'occhio all'est Europa, mercato emergente e in grande evoluzione, mentre dall'Italia si aspettano pochi investimenti nei prossimi anni e molte chiusure di piccole-medie aziende.

    Le stesse aziende del comparto zootecnico dunque si stanno rivolgendo altrove, forse pessimiste come me, forse semplicemente attirate dalle sconfinate praterie da conquistare e dai lauti guadagni che si prospettano, mentre il mercato europeo è in stagnazione.

    Il prezzo della globalizzazione è dunque questo: il livellamento delle produzioni. Il prezzo del latte non arriverà, almeno nel breve periodo, ai 50 centesimi.
    Ultima modifica di Calastrello; 26/10/2008, 12:09.

  • #2
    Il fatto che non arrivi a 50 centesimi credo sia oramai digerito da tutti e a quanto ho sentito dire a Cremona nei vari stand si parla già di 0.33-0.35

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    • #3
      Così in basso credo di no.
      Oggi non sono andato, ma solo ieri ero al mio stand e ne ho sentito un altro aspettare con ansia i 50 centesimi. E non era uno sprovveduto, ma un allevatore con delle buone idee che sta facendo crescere un'azienda già di tutto rispetto.

      Tuttavia le richieste di preventivo scarseggiano presso tutti gli stand delle ditte principali. E ci sono anche poche visite dall'estero. Non so come andrà oggi, ma è una delle fiere più fiacche.

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      • #4
        Corregetemi se sbaglio, e vero che nel cremonese i vari caseifici stanno mandandi in giro delle lettere ai conferenti nella quale si dice che il latte conferito verrà pagato 0.37 cent?

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        • #5
          a cremona non sò.ma qua a brescia il caseificio che sembra che spenda di più è la galbani con i suoi 42c,mentre ci son caseifici che pagano 38c oppure con dei acconti .l importante è di portare a casa i soldi ,visto che c son ancora dei caseifci che giocano sulla qualità,e molte volte la pagano l anno che segue.e nessuno riesce a far perdere quel vizio

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          • #6
            Originalmente inviato da misterdupiò Visualizza messaggio
            a cremona non sò.ma qua a brescia il caseificio che sembra che spenda di più è la galbani con i suoi 42c,mentre ci son caseifici che pagano 38c oppure con dei acconti .l importante è di portare a casa i soldi ,visto che c son ancora dei caseifci che giocano sulla qualità,e molte volte la pagano l anno che segue.e nessuno riesce a far perdere quel vizio
            Finalmente....
            A quanto ho sentito io c'è effettivamente scarsità di prodotto ma ci sono anche grossi problemi economici e c'è un gioco al ribasso ed un buon prezzo potrebbe comportare pagamenti dai tempi faraonici.
            La qualità oramai viene utilizzata per non pagare e in certi casi e meglio fare latte bianco.

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            • #7
              Io penso che il latte, finchè il prezzo sarà gestito dagli industraiali (e solo da loro!) come avviene adesso non arriverà mai a 50 cent...continueranno a darci quello che conviene a loro!
              Dal punto di vista economico/imprenditoriale è un ragionamento che torna: un imprenditore fà quello che è meglio per la sua azienda...quindi un industriale fa il suo interesse, non il nostro! Il punto focale è che gli agricoltori non hanno NESSUN potere di fronte agli acquirenti, uno perchè sono divisi tra loro e due perchè, a mio parere, non hanno rappresentanti che fanno l'interesse dell'agricoltorere al tavolo delle trattative!
              Io studio a Milano e ieri ho fatto un giro al supermercato: ho visto del latte a 65 centesimi che sul cartone non aveva scitto nessuna info sulla provenienza. Il latte intero fresco era ad una media di 1.65 euro. Poi io mi chiedo: come si fa a chiamare latte quello che viene tranquillamente conservato sugli scaffali e non nel banco frigor...cosa c'è dentro in quel "latte"?...ci vogliono regole che aiutino i produttori e non solo regole che li penalizzino (...vedi tabella qualità nuova).
              Ce ne sarebbero mille da dire insomma...penso che dobbiamo diventare padroni del nostro prodotto...poi arriveremo a 50 centesimi!
              Tiziano

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              • #8
                Quando a dicembre firmammo per 0.42 alcuni dissero che eravamo pazzi.
                Invece l'abbiamo indovinata perchè già da febbraio il mercato era in calo.
                Per l'annata che verrà sento anche io parlare di 0.35.....

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                • #9
                  x tizio, quel latte che hai visto a 0,65, non è sicuramente italiano, se guardi bene troverai pure la provenienza, quello piu genuino a detto prezzo viene dalla slovenia, lo trovi pure francese e tedesco, loro dopo averlo scremato sono capaci di metterlo sul bancone sel supermercato a quel prezzo, il nostro analogo quando va bene lo trovi a 0,80 ,un euro,

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                  • #10
                    Challenger ti assicuro che non c'era scritto niente sulla provenienza e mi sono scandalizzato perchè si fa tanta propaganda sulla qualità e poi si permette di commercializzare questi prodotti. Sul cartyone c'era scritto solo lo stabilimento di confezionamento.
                    AIUTO!!!!

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                    • #11
                      Confermo quanto detto da Tizio80. Sui cartoni di latte di primo prezzo c'è scritta spesso solamente lo stabilimento di confezionamento.

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                      • #12
                        Il problema focale a mio avviso è la gande frammentazione del mondo produttivo.
                        Simbolico è il caso del parmiggiano reggiano dove a fronte di oltre 400 stabilimenti di stagionatura esistono pochissimi grandi acquirenti (la gdo).
                        E' chiaro che il prezzo del parmiggiano lo fà chi ha la capacità di acquistare 20000 forme e non chi lo ha tenuto 24 mesi nelle celle di stagionatura!
                        E se si invertissero i ruoli? se ci fossero tre o quattro venditori? sicuramente lo scenario cambierebbe!
                        Analoga cosa è per il latte fresco, finche c' è una polverizzazione dell'offerta, produttori senza sale in zucca che cercano di fare i furbi svendendo il loro prodotto, in barba agli accordi interprofessionali, non potremo MAI spuntare un prezzo remunerativo per il matte italiano.
                        E' cosa dura però da far capire al mondo agricolo.
                        Perchè quando scioperano altre categorie (metalmeccanici, camionisti, piloti...) sono tutti uniti da far scomodare addirittura il mondo politico?
                        IN ogni caso finchè il latte non arriverà a 0.25 € gli allevatori continueranno a produrre caparbiemente, solo se si scende sotto questa soglia qualcuno si comincerà ad accorgere che ha prodotto in nettissima perdita e comincera a guardarsi intorno.
                        Sino ad allora cotinueremo a guardare allevatori che si lagnano inutilmente.

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                        • #13
                          hai ragione pasquale.e poi bisogna ricordare hai nostriAMICI sindacati di collaborare ed essere uniti nelle proteste e leali l un l altro.e non quando ci son manifestazioni di piazza puntare le telecamere solo sulle proprie bandiere ,dimostrando che il proprio gruppo e piu numeroso dell altro come ultimamente è successo.vedi a brescia una protesta nazionale concordata da tutti i sindacati,che alll ultimo momento il capo dei gialli ha detto.alt noi ci dividiamo dai verdi,perchè siamo in più tanti.e cosi che ogni sindacato ha preso la sua piazza e con il proprio corteo ha sfilato in città,sempre facendo strade diverse dai propri ononimi.e che brescia non è grande come roma.ci siamo trovati in piazze diverse distanti pochi passi l un l altra.ditemi voi che cosa si risolve facendo cosi

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                          • #14
                            Queste cose le dicevo già qualche annetto fa sul forum, poi se ci aggiungiamo che il latte va a male nel giro di poche ore...bè le conclusioni tiratele voi.
                            Credo che ultimamente l'associazione di categoria gialla stia facendo un incredibile lavore di immagine, basta vedere i farmer market infarciti di bandiere.

                            A proposito negli ambienti accademici si vocifera che Zaia non abbia la stoffa per fare il ministro, a me pare uno che non faccia tanti giri di parole e va subito al dunque inoltre i suoi discorsi sono molto molto espliciti.

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                            • #15
                              Giampi condivido la tua idea: ho notato anche io una grande operazione di immagine "dei gialli". Ho letto anche un'articolo sul sito del Ministero, alla pagina della rassegna stampa, dove il titolo dell'articolo diceva "la Coldiretti va alla guerra" e non si parlava di manifestazioni a favore degli agricoltori come uno potrebbe pensare leggendo questo titolo ma bensì dell'operazione di conquista(...così diceva l'articolo!!!) dei vari consigli di amministrazione dei consorzi a livello nazionale(consorzi agrari, consorzi di tutela, consorzi di difesa...)attuata da questo sindacato. Aiuto, questi non fanno i nostri interessi!!!!!!!!!!...gli interessa la poltrona!
                              Speriamo che Zaia vada avanti con questa decisione nel far le cose xè è quello che all'agricoltura ci voleva da trent'anni!

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                              • #16
                                Confermo quello che dici Tizio80, in pratica "i gialli" hanno preso il controllo di tutto, pensa però che come al solito i vari consorzi sono sull'orlo della bancarotta....e vengono organizzati picchetti dalla coldiretti di fronte alle varie sedi....in pratica manifestano contro se stessi (rido per non piangere) il bello è che i soliti agricoli capoccioni non se ne rendono conto

                                Originalmente inviato da Calastrello Visualizza messaggio
                                Oggi non sono andato, ma solo ieri ero al mio stand e ne ho sentito un altro aspettare con ansia i 50 centesimi.
                                Su che base? Il mercato sta tirando? La gente consuma? Le esportazioni vanno a gonfie vele? Il prezzo regge solo perchè c'è poco prodotto sul mercato il punto focale di tutto sarà questa primavera quando la produzione si alza e il prezzo ne risente verso il basso.

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